lunedì 30 giugno 2008

To spin or not to spin?


Spinnen in tedesco significa dare i numeri. P.es. "spinnst du?" si traduce con "sei fuori?".
Non che c'entri un gran chè. Spin, in inglese, significa moto vorticoso (elicoidale). I piloti italiani traducono questo termine con "vite". La Vite.
La vite in italiano, oltre che la pianta mamma dell'uva, è però anche quell'aggeggio filettato che si accoppia con il dado, dando origine al famoso bullone.
L'aggeggio filettato, in inglese, si chiama screw. Screwdriver è il cacciavite. Va da se che la cosa possa generare confusione. E qualche malinteso.
Qualche pilota poco avvezzo alle raffinatezze della lingua anglosassone può usare un termine per l'altro.
Se poi lo usa come verbo, (to screw) per intendere di voler fare "la vite", incorre in un pericolo ancor più grave, perchè il verbo inglese possiede un altro significato, assai noto e largamente usato.
To screw, infatti, significa anche "fare cik ciak cik ciak con la morosa (tua o altrui). E' paragonabile all'italiano "chiavare" ma meno volgare che lo dicono anche in TV.
Insidie della lingua straniera.
La vite (Spin, chiaro no? adesso!) fa paura. La prima volta che la fai e precipiti ( in vite gli aeroplani cadono come ferri da stiro che si avvitano su sè stessi) la vedi brutta.
Poi ti abitui un pò. Ma solo un pò. Io pochissimo.
Tecnicamente per mettere un velivolo in vite bisogna stallarlo facendo in modo che una semiala stalli prima e di più dell'altra.
A quel punto ti dirigi verso il centro della terra come un meteorite.
Belzebù mette carota, cipolla, sedano, una foglia d'alloro nel pentolone e ti aspetta a breve (eventualmente aggiunge qualche bacca di ginepro se sei maschio nel fiore degli anni per togliere un pò del "selvatico" dovuto agli ormoni concentrati nelle gonadi).
Tu applichi la procedura di rimessa dalla vite, per benino, senti il sangue liquefarsi come la reliquia di San Gennaro nell'ampolla, e fai marameo a Belzebù che per cena si dovrà accontentare di brodino vegetale con le stelline o i ditalini o i risi.
Tanto è solo questione di tempo my friend.
Nel video ci si fa un'idea, seppur parziale della famosa vite. NB: quel barrito sinistro e spaventoso che si sente ad un certo punto non è dovuto all'elefante stivato nella bagagliera (beh potrebbe essere) che se la fa sotto, bensì è semplicemente l'avvisatore acustico di stallo che vuol fare il soprano, data la situazione.

Amore a prima vista

Questo aeroplano è un mito nella storia dell'aviazione. E' un Cessna 150. Charlie one five zero alla radio. Migliaia di piloti hanno imparato a volare con lui. Anch'io. E' un compagno docile e fedele. Ma non possiede un'anima tutta sua. L'anima gliela devi prestare tu, prima, dopo e durante ogni volo. In poche parole, se tu vuoi bene a te stesso, il tuo "Cessnino" ne vorrà a te. Non è un'aeroplano della tecnology generation, corrisponde alla cara vecchia Fiat 500 o alla gloriosa "127". Con l'unica differenza che non ci puoi fare l'amore in camporella. Perchè non ha i sedili ribaltabili. Ma il primo volo che ci farai fare alla morosa resterà indelebile nel suo cuore. Per sempre.

domenica 29 giugno 2008

Cose indispensabili 3



Bonus per esperti:


1. Scampanate, tonneau a botte e rimesse da assetto inusuale con 110° di inclinazione alare sono come le scoregge: piacciono solo a chi le fa.
Evitare con passeggeri innocenti a bordo


2. Se la donna con cui esci da tre sere ti propone di sposarla ricorri senza indugio alla fraseologia standard che hai imparato nel corso di fonia inglese.
Puoi optare indifferentemente fra:
- read you now and then ( incomprensibile ti ricevo a tratti)
-.transmitting blind due to receiver failure, diverting home (parli all'aria, la radio è in avaria, trasmette ma non riceve, mi sono ricordato che ho la zuppa di porri e fagioli in pentola a pressione dalle 5 di pomeriggio)
- May day may day may day fire on board attempt forced land (ooops mi è venuto il cagotto e le emorroidi non mi danno tregua. Scusa, vado..poi ti richiamo io)
- Se rispondi "say again" sei fottuto. Questa è una bold-face. Le risposte vanno date in AUTOMATICO (si chiamano comportamenti bottom-up cioè a bassa consapevolezza e salvano la vita a volte).

Cose indispensabili 2



Cose indispensabili da sapere prima di iniziare qualsivoglia attività didattica connessa al volo.



Tre Cose avanzate:


1. Se a 1.000 piedi e 140 nodi indicati riesci a valutare l'area dell'areola mammaria delle bagnanti in topless sul lungomare di Jesolo questo corso non fa per te.
Probabilmente potresti atterrare di notte, nella tempesta e con 50 nodi di vento traverso sul ponte di una portaerei.
Rivolgiti alla U.S. Navy, ti diranno cosa fare. Indirizzo: B.Roosvelt Carrier, somewhere in the fucking asshole of Pacific Ocean, zip Code 10022.
Se non rispondono stanno prendendo a cannonate qualcuno. Insisti


2. Odori molesti a bordo non si risolvono invertendo l'aria calda al carburatore ma aprendo la RAM Air Scoop. Evitare sopra i 15.000piedi


3. Non fidarti del GPS. Per la legge di Murphy quando ti troverai nella cacca, come pena accessoria perderai il Segnale o finiranno le Batterie.
Esempio di Pena Accessoria: rubi le caramelle = 10 giorni di arresto con la condizionale. Sei anche immigrato irregolare = + 18 mesi di galera come pena accessoria.

Cose indispensabili 1


Cose indispensabili da sapere prima di iniziare qualsivoglia attività didattica connessa al volo.

Tre Cose base:

1. Volare è facile. Volare bene è molto difficile. (vale lo stesso per la fotografia)

2. Se la Mamma o la Fidanzata ti ha detto "amore mio ti prego, vola piano e vola basso" e tu hai risposto "prometto!" questo corso fa per te

3. Scopare è SEMPRE meglio di volare. Non dare confidenza a quelli che hanno preso la residenza all'Aeroclub. E' una perversione peggiore di fare collezione di mutande usate.

Ma che c'è da imparare?



In questo corso, oltre ai rudimenti del volo si imparano anche cose divertenti e inutili. Altre tristi e utili. E rispettive varianti.
In particolare sull'educazione dei figli, sull'allevamento dei branzini, su come conservare le Stelle di Natale da un anno all'altro, sul prolasso dell'utero e la prostatite cronica, sul tortino di broccoli e altre buone ricette che conosco.
Tipo trotelle in carpione e roast.beef alla senape. Su come capire che in caso di separazione il vero nemico è il tuo avvocato. Su come scegliere un Rose Bud. Sull'amicizia fra maschi. Sull'amicizia fra femmine.
Sull'amicizia fra maschi e femmine. Su come chi è causa del suo mal pianga se stesso. Sull'amore senza sesso. Sul sesso senza amore. Sul sesso e basta purchè se ne parli che ci piace come argomento.
Sul dilemma dell'asse del WC su o giù. Sull'effettività della pena. Sulla pena dell'effetto. Su come combinare i colori in lavatrice.
E anche su innumerevoli buoni motivi per lavare i vetri con acqua e ammoniaca e non comprare costosi prodotti specifici.Sul rispetto dei limiti. Sui limiti del rispetto. Su come superare i propri limiti. Al limite.
Questa sQuola è stata pensata per i maschi del genere umano, esseri abbisognevoli di attenzioni maggiori in questi tempi grami per loro. Ma la partecipazione delle femmine è altamente auspicata, desiderata, bramata.
Che senza di loro nulla avrebbe senso.
Nemmeno volare.
E' bellissimo fare le cose da maschi fra maschi solo sapendo che le femmine esistono. Grazie Buon Dio, grazie di cuore.

Il Pilot Judgement



Undicesimo comandamento. Non giudicare. Il pilota è l'unico responsabile del suo operato. Gode del diritto-dovere del Pilot Judgement ovvero è giudice di se stesso, delle scelte che compie. Chi è a terra non può giudicare, non si trova nella medesima situazione, non è costretto a scegliere. In ogni caso, da seduti sulla panchina con il naso in sù, è tutto troppo facile. Nelle vicende e nelle dinamiche bisogna trovarsi coinvolti altrimenti niente giudizi. Consigli, suggerimenti, approvazioni e disapprovazioni sono benvenuti. Ma niente morali nè giudici. La capacità di giudizio umana è sempre troppo fallace. Più fallace degli aeroplani che in fin dei conti, una volta per aria, volano anche senza mano umana.

Il metodo didattico



Questa è l'unica sQuola di volo on-line. E' indicata ai visionari pragmatici.Il metodo didattico richiama quello delle sedute della Anonima Alcolisti, o delle psicoterapie sessuali di gruppo. Nessuno sta in cattedra. Non ci sono berretti da asino. La libertà di espressione è l'aria nella quale si vola. Più libertà, più aria. Più aria, più volo.
L'obiettivo, come non si stancava mai di ripetere il mio Istruttore Maestro Sublime che-non si-incazza-mai-anche-se-l'allievo-atterra-sull'elica, Cristiano, di seguito detto Cris, non è quello di volar bene. Per volar bene ci vuole una vita. L'obiettivo è quello di RICONOSCERE gli errori che si compiono, così da correggerli. E divertirsi della vita senza farsi (troppo) male.

Mi presento




Mi presento: sono Jamiro. Il Comandante Jamiro. A dire la verità Jamiro non è il mio nome vero ma il nik che il mio amico Kit mi ha assegnato una fredda mattina, alle quattro, prima del consueto briefing nella amena località di Goose Bay.
Goose Bay - la Baia dell'Oca-, contea di Happy Valley, si trova sulla east coast del Labrador. Canada. Era il 2001, settembre. Una manciata di giorni dopo la tragedia delle Twin Towers a N.Y.
E' tutto vero.ho anche la targhetta con scritto "Jamiro", di stoffa e con lo strap dietro.
Sono maschio, bianco, la mia personale epopea, umana, erotica e sentimentale, la vivo con la desinenza anagrafica degli "anta". Ma da poco.
Sarò il vostro Istruttore di Volo in questa sQuola.
A dire il vero ho iniziato da sommergibilista a sei anni, ai comandi di uno scatolone di cartone, sotto il banco del negozio di mia mamma. Poi ho cambiato elemento. Sono per i fluidi meno densi, ora. A parte quelli corporei della mia morosa quando ha voglia di fare l'amore con me, il che è bellissimo.
Questa sQuola è rivolta a coloro che vogliono imparare a volare.
A coloro che hanno dimenticato come si fa.
A coloro i quali pensano che sia pericoloso.
Ai pennuti da cortile con rapporto peso-potenza sfavorevole, con superfici alari sottodimensionate.
A bipedi che non dispongono di ossa cave.
A volare si impara. Nè si finisce mai di imparare.