martedì 12 agosto 2008

Caramelle da Una Sconosciuta (The Fisherman's Friend)




















Le cose andarono più o meno così.
Piena estate vacua e mi piacerebbe poter dire remota.
Estate bizzarra di consistenti cambiamenti climatici.
Dai 49° del Golfo Persico ai 4° delle Dolomiti orientali.
Estate fredda e piovosa, di scrosci, cumulonembi a groppi e venti gelidi da nord.
Per un pò anche bora triestina, chiara.
Estate difficile da sopportare da soli.Improvvisamente e (quasi) inaspettatamente da soli. Estate di grande melanconia.
Decido di gridare il mio dolore sul Web piuttosto che alla luna che mi guarda con espressione beota e non mi commisera neanche un pochino.
Il Quinto Canto dell'Inferno mi sta a pennello, sono proprio io. Mi sento una Drag Queen ma molto meno sguaiata. Avrei voluto una maschera di Diabolik.
Fra le 23.00 e mezzanotte, buco nero al centro del lettone, sfrutto la poca energia rimasta per ricaricare con l'home banking la mia carta di credito revolving.
Iscrizione immediata e a pagamento per tre mesi ad un notissimo portale per cuori solitari. Eccomi, ci sono. Adottatemi a distanza. Aiuto.
Spoiling delle ventenni e delle cinquantenni, rimangono in ballo le trentacinque-quarantacinquenni. Limito l'area geografica al minimissimo.
Non pongo invece limiti morfologici. Ancora un esercito di amazzoni, Dame di S.Vincenzo, spigolatrici, nubili e ex è là che attende qualcosa.
Il nik è un ottimo buco della serratura per spiare e farsi un'idea. Fra Fiorellini di Campo, Micie Fru Frù, Speranze Intatte, Belle e Monelle, Arie Limpide, Dolci e Cremose, Tenere e Lunatiche, Anto71, Mary64, Gigia70, Occhi di Giada226 (nik inflazionatissimo) e Scorpioncini Amorosi, mi viene da piangere, ma non per i loro nomi assurdi. Sono io che barcollo e tracollo.
Leggo un pacco di annunci, guardo altrettante fotine sorridenti o tristi o buffe. Non so decidermi, è l'effetto mega store di calzature, ce n'è troppe per poter operare una scelta ragionata. Meglio il negozietto all'angolo: 3 paia e lì si che scegli bene. Ci sono delle fiche da copertina glamour (ma che ci fanno qua?), scartate per direttissima e senza appello. Non avranno me fra le schiere di gatti randagi che gli corrono appresso. Ci sono anche delle cozze senza speranza ahiloro. Decido di non decidere, al momento. Mi serve una persona per parlare. E dato l'argomento questi deve essere esente da pippo e palline.
Scrivo tre o quattro mails che sono una il proseguio dell'altra ma che funzionano anche per conto loro, come gli episodi di Sex and the City. Le destinatarie, data l'ora, dormono. Ignare.
Ognuna delle persone con cui sono venuto in contatto merita una carezza affettuosa.
Per la dolcezza e la pazienza con la quale mi hanno ascoltato. Per aver aperto a me una finestra nel giardino della loro vita, dei loro segreti, dei loro amori.
Dei loro dolori. Dei loro disincanti. Della loro voglia di vivere.
Alcune di queste donne le ho incontrate. Altre no.
Qui voglio raccontare il più prosaico e bizzarro degli incontri che ho fatto mer mezzo di Internet e che mi ha fatto riflettere, sorridere. E mi ha fatto sentire un bel mona, infine.
Dunque, lei, nik da frutti di bosco e wilderness, poco più che quarantenne, risponde poche righe gentili a una mia mail delirante. Credo di avergli scritto a causa del suo annuncio simpatico e ironico che concludeva circa con "...e coloro che intendono pucciare il biscottino, sappiano che la caffetteria è chiusa". Ipse dixit.
Scambio a stretto giro di posta di alcune mail, una serata anche in chat.
Ma io la chat non la sopporto perchè assorbe troppa attenzione a pigiare in fretta sulla tastiera, mi sento un criceto sulla ruota, sempre lì ad inseguire un argomento sul quale un interlocutore è in perenne anticipo e l'altro in affanno che non ce la fa a tenere il ritmo e rincorre a tre battute di distanza. Impossibile approfondire.
Sul frame violetto-lillà compare il suo numero di telefono. Peraltro non richiesto.
Argomenti futili e ironia, la ragazza è molto sveglia, ha la battuta facile e la lingua tagliente, per nulla scontrosa, per nulla ritrosa, matura si direbbe. Naturalmente anche lei figlia delle pene del cuore, ca va sans dir.
Abita sul lungomare del nord est, città strafrequentata da vacanzieri estivi. Ma piove a scassafottere, le strade sono ben allagate, ed io sento quasi solo lo sciabordìo dei miei pensieri che fanno schiuma di cavalloni, di mare verde salvia e cielo nero e melanzana. Nella mia testa. Sto male.
Mi invita da lei. Ad un'ora abbondante d'auto.
Un pò di trattativa e ci accordiamo per un pomeriggio.
Per conoscersi, chiacchierare, passare una serata. Ho pensato che male non mi avrebbe fatto, anzi, era quello che volevo, no?
Indosso jeans, i miei adorati stivali di cuoio da cow boy, una camicia e parto. Con l'innocenza di una giovenca che sale sul camion del mattatoio convinta di andare ad un pic-nic.
Mi fermo al bar dalla Lucia, donna piccola e così energica, sbrigativa e buona consigliera, ho voglia di un caffè prima del viaggio.
La Lucy cara, mi mette una dose generosissima di splendida schiuma nel caffè per rinfrancarmi, dato che è al corrente delle mie disgrazie sentimentali, e quando sto per bere mi arriva un messaggino.
Toc toc. Chi è? E' Miss frutti di bosco natura selvaggia.
"Non serve nemmeno dirlo..portati un cambio di biancheria! (...)". Giuro che non capisco. Non capisco così nettamente che mi sento in dovere di chiamare e chiedere lumi sull'intendimento.
"Ma va, cretinetto! Cos'hai capito..è che con questa pioggia se andiamo da qualche parte e ti inzuppi hai almeno da cambiarti!"."Aah, ecco, sì, capito".
Qualcosa mi sfugge.
Ma anche se tornare indietro a prendere maglietta e mutande mi sarebbe costato solo cinque minuti, non lo faccio. Non vedo motivazioni adeguate e sufficienti a supporto.
Lei è una panterona con occhi da panterona, qualche chiletto fuori forma e un petto strepitoso. Esagerato. Sesta piena, mi dirà poi. Gentile e cordiale, vive sola. Senza un gatto.
Grande chiacchierata, svisceriamo ognuno le proprie peripezie sentimentali, scopriamo di conoscere gente in comune, mi fa vedere i lavori che sta facendo a casa e poi andiamo a mangiare la pizza. Tutto regolare, tutto a posto. Mi tranquillizzo e, in fin dei conti, sto bene. Non mi viene in mente altro.
Lei sbrana la pizza che ha ordinato al tavolino all'aperto protetto da tettoia, indossiamo i giubbotti perchè il clima è davvero ingrato. La pizzeria è semivuota, nonostante la stagione.
Io mangio poco perchè il mio stomaco è strizzato da un periodo. Beviamo anche un paio di limoncelli.
La pizzeria è a due passi da casa sua, percui per il caffè decide di invitarmi su, che quello del bar le da disturbi. Bene. Nel frattempo saranno state le 22.00.
Quando ha tirato fuori dallo stipetto del bagno un mazzo di spazzolini da denti, rigorosamente nuovi e confezionati, per farmi scegliere, mi è venuto qualche dubbio.
Ma non avevo fatto nemmeno tanta resistenza al suo invito a rimanere a dormire là. Sembrava tutto pacifico. Nessuno aveva manifestato interesse evidente per l'altro.
Poi, dopo il caffè e le chiacchiere che si prolungavano e ancora un paio di bicchierini si era fatto davvero tardi. C'era un tempo davvero di cacca. Lo 0.5 x1000 di alcool l'avevo superato senza dubbio alcuno.
Va bene, resto. Grazie.
Ama il jazz. Jazz ordinato non il free. Mette su un cd a volume basso basso.
Nel mini, sul divanetto non potrebbe dormire nemmeno un reduce da crociera Tunisi-Lampedusa in barcone. Inauguro lo spazzolino da denti nuovo di zecca, mi metto in mutande e maglietta e m'infilo nel lettone, dal mio lato. Lei dopo un pò appare dal bagno sulla porta di camera in camicia da notte di cotone. Scioglie la coda di cavallo. Scena surreale. Ma non è una scena di Casa Vianello. Penso che vorrei avere una Gazzetta dello Sport da leggere (mai letta in vita mia) e per lei un romanzo di Cavalieri e Draghi.
Si sdraia sul letto e le sue tette ondeggiano perigliosamente. Ha ancora voglia di chiacchierare.
E il tempo passa piano piano. E si fa tardi nella notte.
Pian piano sposta il discorso sull'erotico-ironico. E' divertente a tratti. Mi racconta del figlio di una sua amica che ha un locale e si scopa le turiste. Durante il giorno le rimorchia. Alla chiusura del locale le porta al piano di sotto e lo fanno sul biliardo. Gli altri dipendenti osservano la scena dal circuito chiuso di sorveglianza. Lo spettacolo pare che vada in scena con assiduità. Lei ride e mi dice "varda 'ste quarantenni di adesso, ci sono di quelle troie in giro!". Glisso. Poi mi racconta di un amico gay che ha insegnato a lei e ad alcune amiche l'ebbrezza frizzante del sesso orale eseguito sul partner tenendo in bocca una caramella Fisherman's Friend. Una esperienza da provare a tutti i costi. Io sono incredulo e anche un pò preoccupato. Mi accarezza il petto in modo materno e leggero. Quando tira fuori dal comodino il pacchetto di Fisherman's Friend capisco che non ci sarà scampo.
Frutti di Bosco natura selvaggia è una ragazza molto appassionata. Ma anche molto sola. Le ci vorrebbe un gatto.
Non sono un esperto, ma credo che se ti tiri uno in casa perchè te lo vuoi scopare, poi dovresti evitare di confondere il sesso con tutto il resto.
Su questo spesso i maschietti sono più avanti. Le femminucce li stanno raggiungendo in fretta, saltando le tappe, nel bene e nel male.
Comunque a me, le Fisherman's Friend non piacciono. Ora lo so.

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