lunedì 21 dicembre 2009
Going going gone
Siamo stati due mari. Tenuti ben separati da un lembo di terra. Quando sembrava non esserci altra via, per non lasciare nulla d'intentato, che in quel mare volevo bagnarmi e riflettermi, ho scavato. Con queste mani, il mio canale di Panama. Ferita acquosa, costretta fra chiuse e paratie. Per mescolare quest'acqua. Con la tua.
Sì, per questo ho iniziato questo blog. Per nessun'altra ragione che non fosse quella di continuare a conoscerti. Perchè nel bene e nel male mi hai segnato.
Ogni riga scritta è stata per te, per me pensando a te.
Se dopo tutto questo tempo e questa colata irriverente di indifferenza. Sono ancora qui. Che mi ritrovo a pensare a certe tue parole.
A quelle profondità di cui non ho scrutato il fondo.
No, mi dispiace. Non sono malato. Nè innamorato. Di te. Per sostenere la rima, volendo, questo è lo iato. Che hai desiderato. Infine ottenuto.
Finisce tutto qui. Dove è cominciato. Una strana notte d'estate, che minacciava temporale.
Mica al tavolo davanti alla vetrina di un Caffè parigino.
Unfriend, mi pare si dica così, quando togli un'amicizia da facebook. Va di moda adesso, flussi e reflussi. Farò anch'io così.
Pur senza essere così avant-garde, come tu sei, on the edge.
Ti saluto con un capolavoro meraviglioso.
Solo per chi sa ascoltare.
Gli altri.
E non solo se stesso.
Mi spiace.
Jamiro
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